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ADEL ABIDIN | Three Love Songs | 2010 | tre video | 8’48”

Daniela Voso | 03/02/2012

courtesy the artist

Adel Abidin ( Baghdad, Iraq, 1973) lavora con il video, la fotografia, l’installazione e vive ad Helsinki (Finlandia).

Sulla scena internazionale dai primi anni del duemila, Abidin ha esposto a tutte le latitudini senza mancare appuntamenti come la Biennale di Sharjah (2011) e finalmente la 54° Veneziana (2011) dove ha rappresentato il Padiglione Iraqueno (per la prima volta presente nella kermesse lagunare dal 1976) con Ping Pong (2009), un video che vede due giocatori contendersi la vittoria su un tavolo diviso da una  donna sdraiata che riceve i colpi sulla pelle nuda, al  posto della canonica rete, metafora delle conseguenze di politiche conflittuali. Le tematiche di attualità, la politica internazionale, le relazioni sociali, il dialogo tra i popoli, gli stereotipi e il confronto tra culture distanti, sono alcune conduttrici del lavoro di Adel Abidin, che l’artista trasforma in metafore efficaci della condizione umana, dal particolare all’universale.

Three love songs è un’opera del 2010 che si compone di tre video proiettati contemporaneamente. Un trittico che ritrae contesti occidentali ben precisi – uno anni cinquanta, uno jazz e uno pop – in cui donne avvenenti interpretano, senza saperlo, canzoni celebrative commissionate da Saddam Hussein durante il regime per esaltare la sua figura e consolidare i consensi. Adel Abidin afferma di voler riflettere su due leve estreme del sentimento umano: l’amore e il terrore, e su come queste siano usate dal potere per governare.

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2010, 2011, 54 biennale di venezia, adel abidin, art, arte, artvideo, daniela voso, ping pong, shariah, three love songs, video, videoarte, videopills

BLU | MUTO a wall painted animation | 2008 |7′ 26”

Daniela Voso | 07/10/2011

Courtesy the artist

BLU (Bologna) è tra gli street-artists italiani più noti a livello internazionale. Nel 2008 interviene sulla facciata esterna della Tate Modern di Londra, nel progetto StreetArt.

BLU usa la città, gli edifici e le loro caratteristiche come parte integrante del suo lavoro e li trasforma nell’estensione del suo immaginario. Dal 2000, affianca ai wall painted un’ampia produzione video: animazioni che sconfinano dal foglio alla realtà. Il tratto, sapientemente grezzo, si ispira ai fumetti underground ed è bilanciato da un’estrema accuratezza e coscienza dello spazio. Ricorrente è il tema della vita, affrontata con distacco e cruda ironia dall’era primordiale a quella tecnologica; senza sconti all’uomo e alla sua avidità. Dal Forte Prenestino, storico centro sociale di Roma, alla Tate Modern di Londra, i suoi wall su larga scala sono in tutta Europa e nelle Americhe. Nei suoi video, si contano collaborazioni con artisti come David Ellis e Ericailcane.

Muto è un lavoro che chiama in causa diversi linguaggi e porta la street-art nell’animazione. Come Kentridge, BLU costruisce il movimento disegnando sulla stessa superficie. In questo video crea percorsi e illogiche metamorfosi, tra figure antropomorfe, biomeccaniche e animali, in un viaggio tra spazi aperti e luoghi angusti occupati per intero, fino ad usare gli oggetti, chiamando in causa lo stop-motion. Il video è stato realizzato tra Buenos Aires e Baden e le musiche sono di Andrea Martignoni. Prodotto dalla Mercurio Film.

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2008, animazione, artvideo, blu, david ellis, Ericailcane, muto, street art, video art, video arte, videoart, videoarte, wall painting

STEFANO LUPATINI | Bloggers | 2010 | 2’10″

Elena Abbiatici | 25/07/2011

Courtesy: the artist

Un foglio bianco, i nomi di svariati bloggers del mondo, una gomma, una mano che con insistenza cerca di annullare ogni nome. Sul foglio, le tracce delle gravi cancellature, a rendere loquace il silenzio imposto ai bloggers, a testimoniarne l’esistenza, contro ogni intenzione d’annullamento ed oblio. Come a dire che se qualcosa è stato i segni del suo passaggio ci saranno sempre. Bloggers è la riflessione sul drammatico potere esercitato dai governi nei confronti della libertà d’espressione e nasce dal costante monitoraggio (da parte dell’artista) del website di Report sans frontiers (http://en.rsf.org/), organizzazione internazionale per la difesa della libertà di stampa e d’informazione, dove si contano i bloggers tenuti in stato di arresto nel mondo oltre a quelli ufficialmente morti (assassinati, forse?). Perché oggi non siamo più disposti a tacere ed accettare inermi e l’intero popolo del web grida le sue urgenze.

Leggi la PILLS Intervista a Stefano Lupatini

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artvideo, Bloggers, Elena Abbiatici, FestArte, liu xiaobo, marko rakar, paul chamber, Report sans frontiers, reporter, Stefano Lupatini, ulai taoi, video art, video arte, videoart, videoarte, xu wei

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