Quarta edizione per il VAEF – Video Art & Experimental Film Festival, che si terrà dal 2 al 4 Ottobre, 2014 presso il Tribeca Cinemas di New York City.
Il Festival che si propone di introdurre il pubblico alla più provocatoria e concettualmente impegnativa immagine in movimento di oggi, sarà caratterizzato da una gamma diversificata di film di video artisti e registi sperimentali provenienti da varie parti del mondo, tra cui USA, UK, Israele, Italia, Marocco, Iran. Ogni proiezione sarà seguita da dibattiti guidati da illustri accademici e professionisti del settore.

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Fino al 27 giugno sono aperte le selezioni di video (inferiori ai 5 minuti di durata) per il premio PLURAL+ Youth Video Festival 2014, opportunità indirizzata ai giovani videomaker dai 9 ai 25 anni. Organizzato dall’United Nations Alliance of Civilizations (UNAOC) e dall’International Organization for Migration (IOM), il concorso ha come tema l’immigrazione, i diritti umani, la diversità e l’integrazione sociale.

Nel dicembre del 2014 una prestigiosa giuria internazionale annuncerà i vincitori a New York durante un evento ospitato presso il Paley Center for Media.

Acid Rain è uno spazio espositivo newyorkese che oltre alla mostre temporanee si allarga alle TV via cavo e internet con un frequentato canale di Vimeo, e periodicamente trasmette una selezione di video-arte a tema sul proprio sito. Il prossimo Acid Rain, che sarà trasmesso nel luglio del 2013, avrà come tema “The End”: dal criptico e fatalistico finale cinematografico fino a qualsiasi libera interpretazione.

I lavori video, che non dovranno comunque superare i 27 minuti di durata, possono essere presentati fino al 30 aprile.

Per vedere il video “In dreams” di Micheal Greathouse trasmesso nel novembre 2012 clicca qui.

Il terzo Video Art & Experimental Film Festival (VAEFF 2013) quest’anno si terrà dal 7 al 9 febbraio nel noto Tribeca Cinemas di New York. Il festiva sarà caratterizzato dalla presenza di una vasta gamma di registi, video-artisti e cineasti sperimentali provenienti da tutto il mondo, tra cui Stati Uniti, Italia, Colombia, Iran e Regno Unito. Per la prima volta il programma del festival prevederà una selezione di opere di artisti ospiti, nonché la proiezione di un documentario; il tutto accompagnato da una tavola rotonda, condotta da illustri accademici e da professionisti del settore, che seguirà le proiezioni.

VAEFF vuole mostrare una nuova luce della video-arte e del cinema sperimentale attraverso il loro superamento delle avanguardie, posizionandosi, inoltre, come una forza singolare nella democratizzazione del rapporto tra artisti, curatori, istituzioni, e il pubblico di tutto il mondo. 

Da venerdì 9 novembre fino al 6 gennaio 2013, la Fondazione Merz (Torino) presenta la video installazione Beirut, I Love You – A Work in Progress dell’artista Zena el Khalil, a cura di Maria Centonze, in collaborazione con il regista Gigi Roccati, parte del progetto ideato da Artissima 19 It’s Not The End Of The World. La video installazione è un work in progress ispirato al romanzo Beirut I love you, scritto dalla stessa artista. Il racconto e l’atmosfera creativa del film sono incentrati sulla città di Beirut (con messa in scena filmata tra Beirut e New York), dove sono state raccolte e messe in relazione testimonianze visive, appunti, parole e suoni. Con questo progetto el Khalil mira a rompere stereotipi, costruendo metaforici ponti tra Oriente e Occidente, attraverso il suo approccio unico e umano sul Medio Oriente oggi. Inaugurazione sabato 10 novembre ore 12
It’s Not the End of the World è un progetto concepito e prodotto da Artissima in collaborazione con i principali musei e istituzioni per il contemporaneo del territorio torinese: Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e Palazzo Madama.

Fondazione Merz | Artissima 19

Fino al 25 novembre il MOMA di New York presenta Mapping Subjectivity: Experimentation in Arab Cinema from the 1960s to Now, Part III, una serie di proiezioni di lavori, alcuni dei quali raramente mostrati, di registi emergenti e autori più noti del mondo arabo. Mapping Subjectivity esplora il patrimonio esteso e il più delle volte sconosciuto della produzione filmica dei paesi arabi, sottolineando le affinità nella poetica e nell’approccio attraverso generazioni e paesi. I lavori selezionati provengono da Algeria, Egitto, Libano, Marocco, Palestina e Tunisia, e includono film and video, corti, documentari e fiction di registi e artisti come Ridha Béhi, Mohamed AboulouakarAhmed Zir, Assia Djebar, Simone Fattal, Raja Amari, Faouzi Bensaïdi, Saïd Marzouk, Tawfik Abu Wael, Ala Eddine Slim, Lamine Ammar-Khodja, Jilani Saadi.

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Until 25 November The Museum of Modern Art, New York, presents Mapping Subjectivity: Experimentation in Arab Cinema from the 1960s to Now, Part III, a screening of rarely exhibited works of master and emerging filmmakers from the Arab world. Mapping Subjectivity looks into the region’s largely unknown heritage of auteur, personal, and sometimes experimental film, highlighting kinships in sensibilities, approaches, and poetics across generations and countries. Works selected hail from Algeria, Egypt, Lebanon, Morocco, Palestine, and Tunisia, and include film and video, shorts and features, documentary and fiction of filmakers and artists as Ridha Béhi, Mohamed AboulouakarAhmed Zir, Assia Djebar, Simone Fattal, Raja Amari, Faouzi Bensaïdi, Saïd Marzouk, Tawfik Abu Wael, Ala Eddine Slim, Lamine Ammar-Khodja, Jilani Saadi.

Image: Death for Sale. 2011. Morocco/Belgium/France. Directed by Faouzi Bensaïdi

MOMA

Fino a gennaio  al Gugghenheim di New York, in concomitanza con la mostra Picasso Black and White Deutsche Bank Series, saranno organizzati una serie di appuntamenti legati alla figura del celebre artista. In particolare una serie di talk con artisti e critici e un programma di screening, che documentano il processo artistico di Picasso attraverso documenti video che ritraggono il pittore al lavoro. In programma: On The Mystery of Picasso (Le Mystère Picasso), 1956 Director Henri-Georges Clouzot, 75 minutes, Courtesy Milestone Films; Visit to Picasso (Bezoek aan Picasso, Visite à Picasso), 1949 Director Paul Haesaerts, 20 minutes, DVD Courtesy Eyeworks Vintage.
I film sono proiettati nel museo o dove altro indicato, presso il New Media Theater in the Sackler Center for Arts Education.

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In conjunction with fall exhibitions Picasso Black and White, the Deutsche Bank Series at the Guggenheim, the Museum is pleased to announce the public programs of talks and screening on the acclaimed artist. Screening programme: On The Mystery of Picasso (Le Mystère Picasso), 1956 Director Henri-Georges Clouzot, 75 minutes, Courtesy Milestone Films; Visit to Picasso (Bezoek aan Picasso, Visite à Picasso), 1949 Director Paul Haesaerts, 20 minutes, DVD Courtesy Eyeworks Vintage.
Film screenings are free with museum admission unless otherwise indicated and are shown in the New Media Theater in the Sackler Center for Arts Education.

Guggenheim

Il Museum of Contemporary Art North Miami (MOCA) è alla ricerca di video e film per la 14° edizione di Optic Nerve, vetrina del museo dedicata alla video-arte emergente e innovativa.

Una giuria di professionisti ed esperti di cinema e video-arte selezionerà le opere in concorso che saranno presentate in anteprima al Museum of Contemporary Art North Miami il 14 settembre 2012. Optic Nerve sarà ospite anche del centro culturale newyorkese Big Screen Plaza e dalla Cruz Collection Contemporary Art Space di Miami.

Le opere, da inviare entro il 29 luglio, non devono superare i cinque minuti di durata e devono essere state realizzate da non più di due anni. Una delle opere più rappresentative del festival sarà acquisita dal museo.

Fino al 30 agosto 2012 sarà possibile partecipare al Video Art & Experimental Film Festival di New York, prestigioso evento giunto alla terza edizione che si terrà il 7 e l’8 febbraio 2013 presso il Tribeca Cinema. I video e i film sperimentali dovranno avere una durata massima di 30 minuti.

Alla presentazione dei video seguiranno delle tavole rotonde con importanti operatori del settore, dove si rifletterà appunto sul mezzo video e sulla sua fruizione.

Jonas Mekas (Lituania, 1922), poeta e film-maker, vive a New York dove si è trasferito nel 1949 con il fratello. Protagonista dell’avanguardia newyorchese del Greenwich Village, si è distinto in Europa e in America, prendendo parte a festival del film e manifestazioni artistiche.

In bilico tra arte e cinema, i suoi video documentano protagonisti e momenti salienti della scena newyorchese – da Andy Warhol a George Maciunas, dalla prima esibizione dei Velvet Underground a Bed-in for Peace di Yoko-Ono e John Lennon, da Salvador Dalì ad Allen Ginsberg – integrando l’approccio poetico al documentario, in un affiancarsi di immagini, privo di una struttura narrativa convenzionale.

Girato il 16 gennaio 1966 , The song of Central Park è un breve video, che ritrae New York nel vivere quotidiano delle persone, dalla corsa nel parco alla pattinata sul ghiaccio, per poi chiudersi sulla città. In sottofondo la voce di Mekas espone la sua idea di cinema, scandita dal suono dei tasti di una macchina da scrivere: “That’s what cinema is…single frames, frames.”