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XXVII Videoformes – Prix de la Création Vidéo di Clermont Ferrand

Calogero Pirrera | 27/09/2011

Videoformes, Prix de la Création Vidéo di Clermont-Ferrand, giunge alla ventisettesima edizione. Il noto festival di videoarte francese quest’anno si svolgerà dal 14 al 17 marzo 2012. Sarà possibile parteciparvi fino al 10 ottobre 2011, inviando un massimo di due lavori per ogni artista.

Questo concorso internazionale è aperto a tutti e da anni è impegnato nella ricerca artistica contemporanea con una particolare attenzione al mezzo tecnico utilizzato.

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clermont ferrand, FestArte, FestArte Video Art Festival, ricerca artistica contemporanea, videoarte, Videoformes - Prix de la Créations Vidéo di Clermont-Ferrand

Paolo Gioli | Commutazioni con mutazione | 1969 | 7′

Daniela Voso | 23/09/2011

Paolo Gioli (Sarzano di Rovigo, 1942) è videomaker e fotografo. Trascorre parte della sua formazione a New York, alla fine degli anni sessanta. Successivamente lavora tra Roma e Rovigo fino al 1976 quando si trasferisce a Milano, dedicandosi soprattutto alla fotografia.

Particolarmente prolifico fino al ’74, Gioli è vicino agli ambienti del cinema sperimentale e indipendente romano. Difficile dire se sia un videomaker prestato all’arte e alla fotografia o viceversa. Spesso privi di narrazione i suoi lavori sono un collage di immagini, che si ripetono sullo schermo, scandendo il movimento o sdoppiandosi. Dagli anni ottanta Gioli ha esposto sia come artista video, che come fotografo in Europa e negli Stati Uniti. Tra le tante occasioni si ricorda la sua partecipazione a “Linee della ricerca artistica in Italia” (Roma, 1981) e alla Biennale di Venezia nel 1995.

Commutazioni con mutazione è il suo primo film ed è il risultato della sovrapposizione di tre pellicole – super 8, 16 mm e 35 mm – su un unico supporto. Un collage, ritmato dal suono di una pellicola che gira. Il gioco di parole fa eco alle immagini che si susseguono per affinità visiva e senza logica apparente: il volto di un’attrice americana, un paesaggio agricolo, il simbolo della Repubblica Italiana. Qui, Gioli sperimenta le possibilità estetiche della pellicola non solo come strumento, ma come supporto e materia, fino a metterla in primo piano, creando quello che in gergo si definisce metalinguaggio.

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IGOR BOSNJAK | Contemporary Cemeteries | 2010 | 3’58″

Elena Abbiatici | 21/09/2011

Un video dalle molteplici letture, girato nel 2010 a distanza di quindici anni dalla guerra nell’ Ex Jugoslava, oggetto dell’opera. Il titolo è un ossimoro in sé, accostando la dimensione della contemporaneità alle immagini di cimiteri, luoghi celebrativi della memoria. L’artista affronta la manipolazione prodotta dai mass media, non solo per la deformazione del fatto, ma soprattutto per il silenzio calato sulle 97.000 vittime della guerra in Bosnia Erzegovina, la cui notizia non fu correttamente coperta dagli organi di informazione. I monitor posti sulle tombe – sostituti delle tradizionali fotografie dei defunti – benché accesi, non emettono alcun segnale o solo delle frequenze disturbate, a voler ribadire che l’imprinting tecnologico non è sufficiente a risvegliare l’anestesia delle nostre coscienze. Contemporay Cemeteries mettendo in discussione i mass media, ne denuncia non solo  l’inattendibilità, ma anche il danno e lo sfruttamento che ne consegue. Il vento, il gracchiare dei corvi, il rumore delle automobili che passano, il fastidioso brusio degli schermi concorrono a creare un’atmosfera amara e avvilente.


Leggi la PILLS Intervista ad Igor Bosnjak

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Female Cut Made in USA – FESTARTE VIDEOART ON THE MOVE a Roma

Calogero Pirrera | 16/09/2011

Dagli Archivi Video FestArte, indicizzati e in continuo aggiornamento, prende forma FESTARTE VIDEOART ON THE MOVE, un incubatore di rassegne video sviluppate in collaborazione con altre realtà o istituzioni, un nuovo viaggio in grado di offrire screening tematici, visioni e dibattiti.  Domenica 18 settembre 2011 nel GARDEN del Circolo degli Artisti di Roma per l’evento Female Cut Made in USA,  realizzato con il sostegno dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia FestArte presenterà una rassegna di VideoArtiste, americane di nascita o la cui formazione è avvenuta in prestigiose istituzioni artistiche delle più importanti città degli Stati Uniti.

Artiste in mostra: Jennifer Campbell – Alexandra Durbak – Johnna MacArthur – Julieta Maria – Nadja Marcin – Debra Werblud

Inizio ore 19,30  – Ingresso libero

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Alexandra Durbak, Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia, Archivi Video FestArte, Circolo degli Artisti, Debra Werblud, Female Cut Made in USA, FestArte Video Art Festival, FESTARTE VIDEOART ON THE MOVE, Jennifer Campbell, Johnna MacArthur, Julieta Maria, Nadja Marcin, roma, VideoArtiste americane

WILLIAM KENTRIDGE | Stereoscope | 1999 | 8′ 22”

Daniela Voso | 08/09/2011

courtesy Galleria Lia Rumma Milano/Napoli

William Kentridge (Johannesburg 1955) ha esordito nel 1979, approdando al video nel 1989. Ha esposto nelle maggiori manifestazioni e istituzioni mondiali, ed è uno degli artisti più noti nel panorama internazionale.

Artista eclettico, sempre riconoscibile per la materialità del tratto e del disegno, Kentridge elabora visivamente gli elementi della sua formazione, avendo studiato, oltre che all’Accademia, Scienze Politiche, Storia del Sudafrica, Teatro e le Arti del Mimo. Questi tratti diventano gli ingredienti delle sue opere: visioni evocative e paradossali che rimandano a tematiche intime e sociali. La tensione al movimento e il segno forte del tratto sono caratteristiche nella sua ampia ed eterogenea produzione artistica che dall’incisione, al video, all’arazzo, attraversa i diversi linguaggi dell’immagine.

I suoi video sono esperimenti sull’animazione che varcano i limiti del disegno, fino ad utilizzare i corpi, le ombre e gli effetti ottici.

Steroscope (1999) è un video di animazione tra i più emblematici. Interpreta il rapporto tra potere, comunicazione, distinzioni sociali e conflitti. Una musica incalzante (Philip Miller, 1999) e i soli rumori della carta e del vociare sottolineano il silenzio di scena.

Presentato anche a Venezia (48 Biennale) nel 1999, Steroscope è un esempio della particolare tecnica usata da Kentridge, che lavora sullo stesso foglio –come su una quinta teatrale- per cui il tratto è ripetutamente disegnato e rimosso, mantenendo la traccia delle cancellature e del movimento.

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IGOR BOSNJAK Tre domande | Three questions

Elena Abbiatici | 06/09/2011

ITA / ENG (scroll down)

Igor Bosnjak, Contemporary Cemeteries, 2010, 3’58”, videostill.

E.A. Qual è il tuo processo di creazione? Parti da un’immagine o da un’idea? O da altro?

I.B. Il mio approccio è totalmente concettuale (dall’idea alla immagine). Seleziono accuratamente il mezzo migliore per l’idea iniziale cui voglio dar corpo o, ancora meglio, visualizzare. Dopo aver selezionato il medium (fra cui il video) contestualizzo l’idea, raccolgo il background teorico – testi di ricerca, fonti internet – e solo allora posso passare al processo produttivo. La produzione e la qualità dei materiali sono sempre secondari all’idea, pur sempre attenendomi ai minimi standard richiesti da gallerie e musei, come il mini DV o video HD. Qualsiasi lavoro nella sua forma completa, dipenderà in ogni caso dall’effetto che deve suscitare sul pubblico: sovversivo, impegnativo, psicologico…

E.A. Ci sono delle influenze interdisciplinari molto importanti nei tuoi video? Ad esempio la musica, il cinema, la pittura?

I.B. Sono stato molto influenzato da Gilles Deleuze, perché mi sono reso conto che i postulati sulla teoria del film possono essere facilmente applicati all’analisi di  qualsiasi lavoro abbia a che fare con immagini in movimento (film, video, installazione, ambiente, ecc.). La sua terminologia e il suo pensiero mi hanno inoltre aperto la porta ad un mondo di rapporti pratici e teorici con le immagini in movimento, perché Deleuze ha sviluppato una vera e propria filosofia completa sulle immagini in movimento. Nella video-arte recente c’è stato un cambiamento sulla scala dei valori: da ciò che le immagini mostrano a ciò che esse provocano, a come influenzano il corpo e i sensi, ben considerando i conseguenti complessi effetti audio-visivi e tattili.

E.A. Quali videomaker o registi ti hanno influenzato?

I.B. Bill Viola, Patrick Bergeron, Douglas Gordon, David Lynch, Todd Rohall e così via.

____________________________________________________________________________________

E.A. What is your creation process? Does it start from an image, an idea, or from something else?

I.B. My approach to how I create my art, including video works, is utterly conceptual (from idea to image). I carefully select the best medium for an initial idea I wish to materialise, or better still visualise. After selecting the medium (also if its video), I contextualise the idea, collect theoretical background, research texts, Internet sources, and only then do I move on to the production process. Neither the production nor the quality of the material are the most important, they only come second, although I do try and use minimal standards for galleries and museums, such as mini DV or HD video. Again, the final product, any work in its complete form, will depend on the kind of effect it is meant to have on the audience:  subversive, challenging, psychological…

E.A. Are your works influenced by other artistic disciplines, such as music, cinema, painting?

I.B. I have been greatly influenced by Gilles Deleuze, because I came to realise that all his postulates on the theory of film and moving images may easily be applied in any analysis of any work that has to do with moving pictures (film, video, installation, environment, etc.). Also, his terminology and his thinking opened the door for me into a world of both practical and theoretical dealings with moving images, because Deleuze developed a complete philosophy of moving images. There has been a change in new video art in terms of what is seen as important, from what images show to what they provoke and how they affect the body and senses, resulting in complex audio-visual and haptic effects.

E.A. Which are the videomakers who have influenced you the most?

I.B.  Bill Viola, Patrick Bergeron, Douglas Gordon, David Lynch, Todd Rohall and so on.

Guarda il video di Igor Bosnjak su Screening VIdeoPILLS

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Trampoline – Urban Screens di Nottingham (UK)

Calogero Pirrera | 05/09/2011

Cè ancora tempo fino al 12 settembre per poter partecipare a Trampoline - Urban Screens, la manifestazione di Nottingham (UK) che  ricerca artisti che lavorano con immagini in movimento, cioè video da proiettare in giro per la città. L’obiettivo è quello di far interagire l’arte contemporanea con lo spazio urbano e con l’architettura, facendo diventare quest’ultima come un nuovo media, una “nuova” superficie dove saranno proiettate immagini in movimento.

Si può partecipare con opere di arte generativa, net art, performance video, new media e cortometraggi. Il video deve essere monocanale e deve: essere adatto per la proiezione su grandi schermi, essere efficace anche senza audio e non superare i sessanta secondi di durata (anche se la direzione si riserva la possibilità di valutare casi particolari).

Inoltre è previsto un tour internazionale delle opere selezionate.

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